Riccardo Cassin, “Non chiamatemi alpinista”
Cassin si trasferisce nel 1926 a Lecco ed è da subito attratto irresistibilmente dalle Grigne, le cime che sovrastano la cittadina affacciata sull’omonimo lago. Sono tempi difficili, Cassin deve lavorare duramente per sostenere la famiglia – ha perso il padre nel 1913 – ma la montagna ha un fascino a cui non sa resistere e, appena può, scappa verso questo regno di roccia, dapprima camminando e poi scalando: è il primo passo di una carriera che porterà Cassin a compiere innumerevoli imprese alpinistiche, in Italia e all’estero, fino ad arrivare nell’Olimpo dell’alpinismo internazionale.
Ma Cassin, forse inconsapevolmente, compie un’altra trasformazione: apre le porte delle Piccole Dolomiti, delle guglie aguzze della Grignetta che diventano in breve un luogo magico, che attrae tutti i maggiori alpinisti dell’epoca – da Bonatti a Maestri, da Ratti a Vitali – e casa per un gruppo storico, i Ragni di Lecco.
Oggi come allora, la Grigna continua a esercitare la sua forza di attrazione ed è meta di innumerevoli appassionati, che scalano o s’incamminano tra le sue pareti scoscese. Cassin ha di fatto realizzato il sogno di una montagna condivisa, vissuta insieme da chi ama e rispetta questo ambiente delicato. Come soleva dire: “ La Grigna, come tante montagne, costituisce un’emozione troppo bella per non essere condivisa”.
E proprio questo cercava Cassin: più che l’atto sportivo in sé, era l’emozione della montagna ad attrarlo sulle cime. Per lui, non era necessario essere un atleta per vivere la montagna, ma semplicemente amare appassionatamente questo ambiente e avere la volontà di spingersi oltre, più in alto, fino a raggiungere la meta che ci si è proposti. Un messaggio semplice quanto rivoluzionario, lo stesso che Garmont ha fatto proprio con il motto #staywild: un invito a vivere la propria passione, sempre e in ogni luogo.
Riccardo Cassin non ha mai smesso di camminare fino all’ultimo dei suoi giorni, ai suoi cento anni di età. Di sé diceva: “Ho iniziato la mia carriera come escursionista e l’ho conclusa da escursionista. Gli escursionisti sono spesso più alpinisti di tanti che arrampicano”. E ogni escursionista inizia la sua uscita con un semplice passo, il primo che porta ad allontanarsi da casa per seguire la propria passione e il richiamo della montagna, per portarsi in vetta, vicino al cielo.
InGrigna!, un festival unico
Il festival InGrigna nasce quest’anno, proprio in occasione dei 110 anni dalla nascita di Cassin e della ristampa del suo libro del 1958 Dove la parete strapiomba(editore Alpine Studio Editore). Il Festival si svolge al rifugio Rosalba, nel cuore delle Grigne, e in programma vede alcuni spettacoli in prima assoluta, ideati appositamente per valorizzare questa location unica.
Tra questi, come appuntamento principale, c’è Riccardo Cassin. L’uomo pietra con e di Marco Albino Ferrari e la compagnia degli (S)legati. Si tratta di un inedito spettacolo-reading tratto da Dove la parete strapiombadi Riccardo Cassin, un’emozionante lettura teatrale al tramonto che darà vita all’incontenibile passione per la montagna e per l’avventura di Cassin, accompagnata dalla proiezione di filmati e immagini d’archivio, proprio nel luogo che ha visto nascere l’attrazione fatale tra Cassin e la roccia. Garmont ha deciso di sostenere proprio questo momento, per celebrare un grande alpinista ma soprattutto la passione, quella spinta che porta ciascuno di noi a superare i propri limiti e ad andare oltre, assecondando il nostro lato più wild.
L’intero festival non prevede un pubblico che assiste semplicemente: i partecipanti verranno infatti coinvolti direttamente nei vari momenti. Ancora una volta, la montagna – palcoscenico perfetto – diventa un luogo dove condividere esperienze e momenti memorabili, proprio come diceva Cassin.
Il programma del Festival InGrigna! È disponibile sul sito: https://www.campsiragoresidenza.it/portfolio/in-grigna-festival/